Breve presentazione
Sono Nato a Sciacca nel 1948, in provincia di Agrigento, dove ho frequentato l' Istituto d' Arte. Ho continuato gli studi all' Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Ho insegnato Educazione Artistica in alcune scuole medie di Torino e provincia. Da qualche anno in pensione, ho ripreso a dipingere e a modellare con assiduità. Il sito è la mia galleria personale dove posso esporre i lavori che man mano realizzo nel tempo. Amo sperimentare diverse tecniche espressive ed applicarle in diversi ambiti
La tecnica Raku
Il raku è una tecnica di origine giapponese, nata in sintonia con lo spirito zen, in grado di esaltare l'armonia delle piccole cose e la bellezza nella semplicità e naturalezza delle forme. L'origine del raku è legata alla cerimonia del tè. La particolarità della tecnica raku consiste nella seconda cottura, che avviene in un particolare forno a temperature che si aggirano tra i 900 e i 1.000 gradi centigradi. Dopo qualche ora di cottura, quando il pezzo è ancora incandescente, si procede all’estrazione con lunghe pinze di ferro e depositato subito in un contenitore pieno di materiale facilmente combustibile (dai trucioli di legno, ai fogli di giornale, alla segatura). Il contatto di questi materiali con la ceramica incandescente provoca l’accensione di una fiamma che brucia tutto il combustibile presente nel contenitore. Subito dopo questo procedimento, si immerge l’oggetto nell’acqua e lo si pulisce per eliminare i segni della combustione appena avvenuta.
L' ingobbio
L’ingobbio è una miscela liquida di creta bianca con argille di altri colori. Il manufatto può essere ricoperto dall'ingobbio a pennello, per immersione o a spruzzo: i vari ingobbi si possono mescolare tra di loro, sovrapporre o graffire. In questo ultimo caso, si sfrutta il colore della creta di fondo, che emergendo sotto il grafito, crea un contrasto cromatico con l'ingobbio dato in superficie. Tecnica molto bella che permette di decorare l’oggetto ancora umido. L’uso dell’ingobbio può dar vita a disegni molto precisi con il graffito o a infiniti effetti cromatici e sfumati.
Sono Nato a Sciacca nel 1948, in provincia di Agrigento, dove ho frequentato l' Istituto d' Arte. Ho continuato gli studi all' Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Ho insegnato Educazione Artistica in alcune scuole medie di Torino e provincia. Da qualche anno in pensione, ho ripreso a dipingere e a modellare con assiduità. Il sito è la mia galleria personale dove posso esporre i lavori che man mano realizzo nel tempo. Amo sperimentare diverse tecniche espressive ed applicarle in diversi ambiti
La tecnica Raku
Il raku è una tecnica di origine giapponese, nata in sintonia con lo spirito zen, in grado di esaltare l'armonia delle piccole cose e la bellezza nella semplicità e naturalezza delle forme. L'origine del raku è legata alla cerimonia del tè. La particolarità della tecnica raku consiste nella seconda cottura, che avviene in un particolare forno a temperature che si aggirano tra i 900 e i 1.000 gradi centigradi. Dopo qualche ora di cottura, quando il pezzo è ancora incandescente, si procede all’estrazione con lunghe pinze di ferro e depositato subito in un contenitore pieno di materiale facilmente combustibile (dai trucioli di legno, ai fogli di giornale, alla segatura). Il contatto di questi materiali con la ceramica incandescente provoca l’accensione di una fiamma che brucia tutto il combustibile presente nel contenitore. Subito dopo questo procedimento, si immerge l’oggetto nell’acqua e lo si pulisce per eliminare i segni della combustione appena avvenuta.
L' ingobbio
L’ingobbio è una miscela liquida di creta bianca con argille di altri colori. Il manufatto può essere ricoperto dall'ingobbio a pennello, per immersione o a spruzzo: i vari ingobbi si possono mescolare tra di loro, sovrapporre o graffire. In questo ultimo caso, si sfrutta il colore della creta di fondo, che emergendo sotto il grafito, crea un contrasto cromatico con l'ingobbio dato in superficie. Tecnica molto bella che permette di decorare l’oggetto ancora umido. L’uso dell’ingobbio può dar vita a disegni molto precisi con il graffito o a infiniti effetti cromatici e sfumati.